Viaggiare in cargo è una forma di turismo alternativo in cui il viaggio diventa il vero fine della vacanza. Ovviamente è una modalità di viaggio riservata a chi ha molto tempo a disposizione e un buono spirito di adattamento.
Negli ultimi decenni, spesso, la parola d’ordine delle vacanze è contenere al massimo i tempi e le spese di viaggio per raggiungere la propria meta. L’abbassarsi dei prezzi dei voli e i cambiamenti dell’offerta consentono oggi di visitare ogni angolo del Pianeta anche a chi ha solo pochi giorni a disposizione.
La percezione delle distanze non è più come prima; in poche ore si giunge dall’altra parte della Terra perdendo, tuttavia, occasioni di conoscenza e un adattamento graduale a regioni lontane, sia geograficamente che culturalmente.
Ci sono però forme di turismo dove questo non avviene, dove il percorso di viaggio è al centro dell’esperienza. Stiamo parlando dei viaggi in nave, in particolar modo di una forma di turismo di nicchia rappresentata dal viaggiare in cargo.
Questa modalità di spostamento è sempre esistita ma si è definita nelle forme attuali a partire dagli anni 90′ del secolo scorso; il fenomeno, iniziato in Germania e proseguito in Inghilterra, Francia e Stati Uniti, raccoglie successi anche in Italia. Nonostante i passeggeri siano esigui, alcune compagnie di navigazione di tutto il mondo (come Grimaldi Lines) sono coinvolte in questi viaggi dal momento in cui le rotte commerciali percorrono i mari e gli oceani con collegamenti periodici.
Vita da marinai
Le navi appartenenti alle Marine Mercantili di tutto il mondo sono circa 250.000. L’aumento della tecnologia e la minore necessità di manodopera hanno fatto sì che in molte di queste si liberassero alcune cabine (in numero comunque limitato) che sono state destinate a ospiti paganti.
Queste cabine sono in genere spartane ma dotate di ogni comfort di base; in ogni caso, le navi moderne non corrispondono allo stereotipo del vecchio cargo malandato e arrugginito.
I passeggeri convivono con l’equipaggio condividendo i ritmi di viaggio, i pasti e gli spazi comuni, nonché diversi momenti della vita di bordo. Molto tempo può essere dedicato alla lettura e alla riflessione mentre le tappe intermedie offrono la possibilità di conoscere i Paesi che si incontrano durante l’itinerario. A volte si può far sosta per un certo periodo in uno di questi, approfittando del passaggio di una nave successiva che si dirige verso la medesima destinazione.
Naturalmente è uno stile di viaggio non adatto a tutti, bisogna avere molto tempo a disposizione, nessuna fretta e un notevole spirito di adattamento.
Viaggiare in cargo: il decalogo da tenere a mente
Ecco le 10 regole da tenere bene a mente prima di imbarcarsi in un’avventura di questo tipo:
- ricordate di preparare tutti i documenti necessari: passaporto, assicurazione medica e certificati di vaccinazione (che variano a seconda della destinazione);
- procuratevi valuta contante prima di partire e in ogni caso controllate che a bordo si possa utilizzare la carta di credito;
- in genere non potete salire a bordo con cibo e bevande di vostra proprietà;
- nel caso in cui abbiate particolari esigenze alimentari informatevi in anticipo, non sempre la cucina di bordo può soddisfarvi;
- portate un abbigliamento adeguato, adattabile a tutte le condizioni di tempo e di mare;
- portate libri e altri passatempi (ricordate che lontano dalla costa potreste non avere la connessione internet) anche se spesso sono disponibili video e una piccola biblioteca;
- sulla nave il Comandante ha il potere assoluto ed è sempre obbligatorio seguire le sue istruzioni;
- il primo compito del Comandante, degli ufficiali e dell’equipaggio è di badare alla nave e al suo carico. Sarete ospiti benvenuti ma dovrete attenervi alle regole così come ai cambiamenti di programma;
- non potete girare ovunque (soprattutto sul ponte di comando, anche se è possibile che sia lo stesso Comandante a invitarvi);
- dovete organizzarvi le attività. Dovrete rispettare gli orari dei pasti e quelli indicati dal Comandante per il rientro a bordo dopo la visita a terra. Per il resto siete liberi, ma non aspettatevi attività di animazione da parte delle equipaggio.
“Evviva le navi! Con il loro ansimare, scuotere, sospirare; con il loro gioire delle carezze delle onde, con il loro godere nell’amplesso del mare, le navi sono a misura d’uomo. Teniamole in vita come una prova d’amore. Usiamole per far felici gli ultimi romantici. Usiamole per salvare i depressi! Facciamo viaggiare sulle navi chi non sopporta più il peso della vita, chi non vede ragione per tirare avanti, chi si sente soffocare, e risparmieremo quintali di pasticche; faremo a meno del Valium e del Prozac!”
Tiziano Terzani, tratto da “Un Indovino mi disse”
Gli altri articoli del Blog li trovate cliccando qui!