Turismo sostenibile: impatto ambientale e sociale

“Turismo sostenibile” dovrà essere la parola d’ordine del turismo di domani; il nostro pianeta e la nostra società hanno bisogno di un modo diverso di “fare turismo” rispetto al passato. Sharewood e Lifegate l’hanno capito e hanno avviato una partnership che va proprio in questa direzione (qui trovate l’articolo dettagliato).

In passato il rapporto tra turismo e territorio si basava quasi esclusivamente su questioni economiche; in seguito si è cominciato a considerare con maggiore attenzione anche le conseguenze e le trasformazioni sul lungo periodo che il turismo opera sull’ambiente naturale e sulle società.
C
ome ogni attività umana, il turismo ha un impatto sul territorio più o meno grande e condizionante a seconda della tipologia e delle entità di flussi turistici, presenza di edifici e infrastrutture.

1. L'impatto ambientale del turismo

Per mantenere elevata la loro capacità di attrazione, le località turistiche dovrebbero avere interesse a conservare intatto l’ambiente naturale, che costituisce molto spesso una delle loro principali risorse.
Per molto tempo si è ritenuto che aria pura, acque pulite e vegetazione incontaminata fossero risorse illimitate è sempre disponibili; a partire dagli anni settanta è diventato sempre più evidente che questo tipo di risorse è in realtà molto fragile, con una limitata capacità di recupero e sopportazione.
Lo sviluppo del turismo di massa, purtroppo, ha comportato innanzitutto un estensione delle zone cementificate e delle infrastrutture di comunicazione al discapito di terreni agricoli aree verdi. Le singole località, inoltre, spesso non erano preparate ad accogliere un numero di persone che aumentava enormemente in determinati periodi dell’anno.

Per esempio, sulle coste europee del mar Mediterraneo (Benidorm, nella foto, è un caso molto discusso) la crescita della pressione turistica ha portato a un forte aumento della cementificazione, spesso senza soluzione di continuità. Ciò ha comportato la scomparsa di molte dune e la distruzione della macchia mediterranea.

Anche nelle regioni montane i danni causati dallo sfruttamento turistico possono essere particolarmente incisivi; nelle Alpi e nelle regioni montuose dei paesi più sviluppati sorgono stazioni sciistiche che determinano, oltre all’edificazione, la costruzione di impianti di risalita, l’installazione di impianti per l’innevamento artificiale e la trasformazione dei pendii montani in piste sciabili con conseguenti opere di disboscamento.

Il WWF stima che ogni anno, sulle piste, si consumano 95 milioni di metri cubi di acqua e 600 gigawattora di energia, pari al fabbisogno di una città di un milione e mezzo di abitanti. L’acqua prelevata dai bacini aggrava la siccità di intere aree e, non da ultimo, la neve artificiale (più ricca di acqua di quella naturale), congela più facilmente e ostacola la traspirazione del terreno.
Ci sono abbastanza elementi per riflettere.

benidorm
La cementificazione delle coste del Mediterraneo vede purtroppo casi estremi come ad esempio Benidorm, in Costa Blanca.

2. L'impatto sociale del turismo

La comunità locale integra l’attività turistica accompagnandola nella sua evoluzione. A volte, invece, l’arrivo del turismo viene vissuto in modo traumatico, magari a causa dell’eccessiva rapidità della sua affermazione.

Ci possono essere svariati effetti positivi sulla società di accoglienza:

  • si creano opportunità di occupazione e di imprenditoria;
  • viene frenata le migrazione e si alimenta una crescita demografica poiché la manodopera spesso si stabilisce in loco;
  • grazie all’incontro con i turisti che provengono da città e paesi lontani la vita sociale e culturale si arricchisce di nuovi stimoli e confronti con il mondo esterno;
  • aumenta il livello di tutela del patrimonio architettonico e artistico.

Possono esserci però anche numerosi aspetti sociali negativi

  • si turbano i ritmi di vita consolidati, soprattutto quelli della popolazione anziana, cui vengono imposte nuove abitudini. La situazione è più conflittuale in paesi con codici religiosi molto forti e restrittivi;
  • le influenze esterne possono avere conseguenze sul comportamento giovanile, favorendo a volte anche il diffondersi di attività illecite, come lo spaccio di droghe o la prostituzione;
  • le esigenze dei turisti possono essere in concorrenza con quelle degli abitanti, come nel caso dell’aumento dei consumi idrici in regioni affette da siccità;
  • i locali sono sottoposti a stress lavorativi i cui tempi sono dettati dall’esterno, con periodi di forte intensità alternati ad altri di disoccupazione.
kleinwalsertal turismo sostenibile in austria
La valle austriaca di Kleinwalsertal ha combattuto contro lo sfruttamento del territorio per la costruzione di seconde case.

3. Turismo sostenibile e capacità di carico

Ogni località ha una sua soglia riguardo alla capacità di assorbire nel proprio tessuto i turisti e le loro esigenze. Questo limite non è uguale per tutte le aree turistiche; alcune riescono a sopportare un alto numero di attività, mentre altre sono più fragili ecologicamente e possono subire danneggiamenti anche da flussi di bassa entità.

Questa soglia è rappresentata dalla capacità di carico; un aumento dell’attività turistica porta a danni ambientali e sociali con il conseguente declino delle attività.
Il concetto di capacità di carico (che nasce dagli studi sull’agricoltura) è stato adottato come misura della possibilità di un ecosistema di produrre in maniera costante le risorse necessarie alle specie viventi che lo abitano, senza rischi per la sopravvivenza complessiva.
Questo concetto può essere applicato anche al turismo e dipende sia da fattori naturali come clima, natura dei suoli, idrografia, vegetazione, orografia, eccetera, sia dal tipo di attività che viene avviata.

La capacità di carico si supera quando lo squilibrio indotto dalla attività turistica sugli ambienti naturali e sociali è diventato irreversibile. Il “sovraffolamento turistico”, o Overtourism, è un fenomeno molto discusso che si contrappone al turismo sostenibile e che impatta in maniera negativa su destinazioni turistiche molto amate dai viaggiatori di tutto il mondo.

overtourism turismo sostenibile
L'overtourism negli ultimi anni interessa sempre più destinazioni turistiche nel mondo provocando il malcontendo degli abitanti.

Ovviamente anche nel Master dell’Academy c’è spazio per questi temi. Nei prossimi articoli vi porteremo a riflettere sui concetti del turismo sostenibile e responsabile puntando i riflettori sull’Agenda 21 (Conferenza di Rio), sulla Carta di Lanzarote e sulle pratiche ottimali di ricettività sostenibile.

Stay tuned!

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