Le riflessioni sul fatto che il turismo, come ogni attività umana, può avere un impatto negativo su ambienti, culture e società hanno fatto nascere una nuova sensibilità in molti viaggiatori e in diverse organizzazioni che operano nel settore.
Il concetto di Turismo Responsabile
Negli anni Ottanta del secolo scorso si è affermato il concetto di turismo responsabile e sostenibile; la seconda definizione è una naturale prosecuzione del concetto di sviluppo sostenibile, che implica uno sviluppo economico compatibile con la conservazione delle risorse naturali del pianeta attraverso azioni quali risparmio energetico, attento utilizzo delle risorse rinnovabili, salvaguardia dei suoni, tutela di specie animali e vegetali, lotta l’inquinamento.
1. La Conferenza di Rio e l'Agenda 21
Nel lontano 1992, all’interno della conferenza delle Nazioni Unite sull’ambiente e sullo sviluppo di Rio de Janeiro, la comunità internazionale prese atto per la prima volta del fatto che le società umane dovevano agire insieme e subito per la sopravvivenza del pianeta, lottando contro il deterioramento degli ecosistemi e lo squilibrio economico tra i paesi.
Dalla conferenza di Rio scaturì l’agenda 21, un programma che consiste nella pianificazione delle azioni da intraprendere a livello globale, nazionale e locale, in ogni area in cui l’uomo e le sue attività determinano un impatto sull’ambiente.
Anche se ogni località costruisce il proprio progetto, a seconda delle caratteristiche individuali e dei suoi obiettivi, tratto comune è il coinvolgimento delle società di accoglienza, che devono essere considerate le prime responsabili nelle scelte per il futuro del proprio territorio.
Ulteriori elementi sono costituiti da:
- un utilizzo ottimale delle risorse disponibili, che costituiscono l’elemento chiave dello sviluppo turistico, aiutando a conservare il patrimonio naturale e la biodiversità;
- il rispetto per l’autenticità socio culturale delle comunità ospitanti, tutelando il patrimonio culturale, abitativo e tradizionale e contribuendo alla coscienza conoscenza interculturale nel rapporto con i turisti;
- la garanzia di benefici socio-economici per gli operatori: occupazione stabile, opportunità di formazione professionale, servizi sociali per le comunità ospitanti, ecc;
- un elevato livello di soddisfazione del turista.
2. La Carta di Lanzarote e la conferenza di Rimini
Nel 1995 a Lanzarote, nelle Canarie, si svolse la prima conferenza mondiale sul turismo sostenibile, a cui parteciparono i rappresentanti di un migliaio di Paesi di tutti i continenti.
Pur sottolineando le potenzialità del turismo come efficace strumento di sviluppo, questo evento attirò per la prima volta l’attenzione mondiale sulla necessità di valutare gli impatti di questa attività sull’ambiente naturale e su quello sociale delle aree di accoglienza. I risultati della conferenza vennero sintetizzati nella Carta del turismo sostenibile.
Nel 2008 si è svolta una seconda conferenza a Rimini che diede modi di prendere atto dell’aumento esponenziale, in anni recenti, dell’attività turistica a livello mondiale e, di conseguenza, dell’incremento dell’impatto ambientale e sociale.
La Carta di Rimini per un turismo sostenibile e competitivo ha confermato le tesi di Lanzarote, riservando però un’attenzione particolare alla creazione di un turismo sostenibile anche nelle destinazioni turistiche di massa: in queste aree, che attraggono il maggior numero di visitatori In ogni paese, è risultato della massima importanza il rapporto fra i flussi turistici e gli abitanti, oltre alle questioni legate al rispetto per l’ambiente.
La conferenza ha evidenziato che in questi casi più che in altri è necessario attuare strategie e, progetti, interventi che rendano duraturo lo sviluppo turistico, minimizzando l’impatto sul territorio e massimizzando il benessere sociale.
La conferenza ha individuato alcune azioni che andrebbero auspicabilmente realizzate da enti pubblici e aziende private come ad esempio:
- la destagionalizzazione, con l’obiettivo di distribuire le presenze in modo più uniforme nell’arco dell’anno e della settimana, contribuendo anche alla stabilità dell’occupazione;
- la diversificazione, per attirare diverse fasce di turismo, caratterizzate da esigenze differenti;
- la riqualificazione edilizia delle strutture ricettive, attraverso il risparmio energetico, l’uso delle energie rinnovabili, l’ottimizzazione del ciclo dell’acqua e dei rifiuti;
- il miglioramento delle condizioni di mobilità, incentivando, per esempio, il trasporto pubblico e il car sharing.
Nei prossimi due articoli in uscita sul Blog dell’Academy in questo finale di 2020 (lunedì 21 e lunedì 28 dicembre) completeremo il quadro su turismo responsabile e sul turismo sostenibile parlando di ricettività a basso impatto e vedremo anche alcuni casi di studio utili a comprendere nel pratico cosa si sta facendo in alcuni Paesi per “cambiare” il turismo.
Stay tuned!