Avete mai viaggiato in un micromondo? Per farlo, allora, sarà necessario fare un viaggio a Gran Canaria, la terza per dimensioni tra le isole Canarie.
Il viaggio è stato progettato da Marta, una delle Travel Expert dell’Academy che ha completato con successo il Master Travel & Destination Expert. Marta, dopo aver effettuato un sopralluogo di persona nel mese di luglio 2021, ha pianificato un bellissimo viaggio outdoor, scopriamolo assieme!
Viaggio a Gran Canaria: alla scoperta di un microcontinente
Quest’isola viene definita microcontinente poiché il clima e la sua conformazione morfologica favoriscono l’esistenza di una moltitudine di microclimi e habitat diversi: nel giro di pochi chilometri si passa da un paesaggio verde e rigoglioso al nord, costellato di foreste e palmeti, a un entroterra brullo e montuoso, caratterizzato da un intreccio di canyon, altopiani e vette che raggiungono quasi i 2000 metri, fino a raggiungere un panorama arido e caldo, con spiagge e dune di sabbia tipiche nella zona meridionale dell’isola.
La varietà e peculiarità naturalistica di Gran Canaria, arricchita dai caratteristici paesini rurali che vivono di attività tradizionali, è tale da essere stata dichiarata dall’UNESCO “Riserva della Biosfera”, con l’intento di riconoscere e conservare lo stupendo puzzle di paesaggi che si creano.
Il deserto: le sabbie dorate di Maspalomas
Tra i 60 chilometri di spiagge che si estendono lungo tutta l’isola, può capitare di ritrovarsi in mezzo a un piccolo Sahara: si tratta della Riserva naturale di Maspalomas, una lunga distesa di dune di sabbia dorata.
Questo meraviglioso paesaggio può essere ammirato in tutta la sua interezza con una passeggiata dal faro dell’omonima città: la sua costruzione aveva l’obiettivo di orientare le navi a vapore che si muovevano tra America, Oceania ed Africa e durò 28 anni, fino al 1 febbraio 1890 quando si accese per la prima volta illuminando il mare dall’alto dei suoi 55 metri di altezza.
Lasciandoci alle spalle l’elegante e animato Paseo Maritimo di Maspalomas, ideale per gli amanti dello shopping, e oltrepassando gli artisti di strada e gli scultori di sabbia che popolano Plaza del Faro, possiamo addentrarci nella riserva e percorrere questa distesa di sabbia a piedi, in quod o addirittura su dromedari, fino a Playa del Inglés, una delle principali spiagge dell’isola.
Il mare: Playa GüiGüi e la "Piccola Venezia"
La costa di Gran Canaria non sorprende solo a Maspalomas: la zona sud-ovest, che più di tutte ha mantenuto intatto il suo paesaggio naturale, è dominata da spiagge vergini e selvagge, di sabbia o ciottoli neri e grandi scogliere a picco sul mare. Vi sembra un piccolo paradiso isolato? Lo è a tutti gli effetti!
Tra i luoghi più spettacolari del territorio c’è sicuramente Playa GüiGüi: raggiungibile a piedi, attraverso un percorso di trekking di circa un paio d’ore, è una delle zone più remote ed esotiche di Gran Canaria, meta ideale per gli amanti delle passeggiate, della natura e dei panorami.
I meno avventurosi non devono disperare: la spiaggia è infatti raggiungibile anche in barca partendo dal borgo di pescatori di Argueguin o dal colorato Puerto de Mogàn, un piccolo paesino conosciuto e soprannominato anche “Piccola Venezia” o “Venezia delle Canarie”, grazie all’intreccio di piccoli canali che collegano il porto turistico con il porto dei pescatori.
Il vulcano: a spasso tra una caldera e le case scavate nella roccia
Come le altre isole dell’arcipelago, anche Gran Canaria ha un’origine vulcanica. A differenza dei paesaggi lunari tipici di Lanzarote o dei vulcani di La Palma qui potrete vivere l’emozione di camminare sull’orlo di una vera e propria caldera; spesso confusa con il cratere, è un’ampia conca che si forma a causa dei movimenti della camera magmatica, a seguito di un’imponente eruzione.
Ed è proprio su quest’isola che si trova una delle più grandi caldere di questo arcipelago. Si tratta della Caldera di Bandama: una depressione quasi totalmente circolare, creatasi 5 milioni di anni fa a seguito di un’esplosione vulcanica del vicino vulcano Pico di Bandama.
Largo un chilometro di diametro e profondo oltre 200 metri, è un luogo unico e magico, dove natura e cultura si incontrano e si fondono l’una con l’altra: da una parte potrete ammirare grotte e siti archeologici pre-ispanici utilizzati dagli abitanti dell’isola per conservare gli alimenti, dall’altra potrete passeggiare tra i profumati vigneti che definiscono il paesaggio e degustare i robusti vini canarini in una delle cantine storiche della zona.
Se la bellezza di questo ambiente aspro e della ricca vegetazione autoctona non vi ha ancora conquistato, la perla naturale del canalone di Guayadeque non deluderà le vostre aspettative: incastrata tra i borghi di Ingenio e Agüimes, percorrere questa ampia gola è come ritrovarsi sul set di Jurassic Park.
Piante, fiori e palmeti si mescolano con le casas cuevas, ovvero case-grotte scavate nella roccia, testimonianze e patrimonio degli antichi abitanti dell’isola. Oggi queste strutture sono state trasformate in ristoranti dove potrete provare piatti tipici come la carne di maiale fritta o le patate arrostite e accompagnate dal mojo rojo, una salsa a base di peperone rosso, aglio, prezzemolo e semi di cumino.
La foresta: l'ambiente tropicale di Gran Canaria
Non tutte le caldere hanno dato origine a paesaggi brulli e aridi: nel centro dell’isola, la Caldera di Tejeda ha determinato la formazione di una rete di ruscelli e fiumi che scorrono fino al mare, creando intorno a loro vere e proprie foreste pluviali.
Uno degli esempi più rappresentativi è il Barranco de Los Cernicalos, il cui nome deriva proprio da cernicalo, cioè falco, e in particolare dall’azione e movimento di chiusura delle ali in fase di attacco (cerrar in spagnolo, dal verbo latino cernĕre).
In questa zona l’acqua scorre 365 giorni l’anno, creando giochi naturali, salti e cascate ideali per fare canyoning a contatto con uno dei più grandi boschi di salice canario dell’arcipelago.
Per continuare l’immersione in questo meraviglioso ambiente tropicale basta spostarsi leggermente più a nord: a due passi dal paesino di Teror, luogo di pellegrinaggio per la presenza della Vergine del Pino all’interno della sua basilica, sorge il villaggio di Moya.
Piccolo e arroccato borgo di case tradizionali canarie, ospita la Casa-Museo del poeta canario Tomás Morales Castellano ed è circondato per la maggior parte dalla Riserva Naturale de Los Tilos: una foresta laurisilva con oltre 50 specie di piante endemiche di interesse scientifico e naturalistico.
Il tour attraverso la foresta è adatto a tutti e dura circa un’ora, ideale per un momento di relax o per un pic-nic, all’ombra di imponenti e rigogliosi alberi.
La montagna: il maestoso Roque Nublo
Come toccare il cielo con un dito durante il viaggio a Gran Canaria? Dirigendoci verso il punto più antico e sacro dell’isola! Percorrendo la tortuosa e panoramica strada che da Las Palmas conduce fino al borgo Vega de San Mateo, ci addentriamo tra le montagne dell’isola. Un oceano di pini subtropicali, tipici canari, ci circonda e ci accompagna fino a Cruz de Tejeda, una croce di legno che indica il centro geografico dell’isola, anticamente un luogo di frontiera e di scambio.
Da lì, pochi chilometri ci separano per arrivare fino al Roque Nublo: considerato una delle rocce naturali più grandi al mondo, questo monolite di origine vulcanica, alto 80 metri, era un antico luogo di culto per gli aborigeni.
È possibile raggiungerlo con un breve trekking che passa attraverso una valle verdeggiante fino a un altopiano roccioso e desertico, dove il panorama lascia senza parole: una vista a 360 gradi sull’intera isola di Gran Canaria e, nelle giornate più limpide, su Tenerife e il Teide, a circa 100 chilometri di distanza.
Marta è un’esploratrice ed eterna girovaga: il desiderio irrefrenabile di esplorare, sconfinare e muoversi, alla continua ricerca di nuovi mondi, vicini e lontani, la porta a specializzarsi nella progettazione di itinerari di viaggi insoliti, alla scoperta delle curiosità e dei segreti dei luoghi che visita. Crede nell’idea di viaggio come motore di cambiamento: immergersi nelle bellezze, nella cultura, nei colori e nei profumi di un luogo è un’esperienza di vita ed un’occasione di viaggio interiore.