È incredibile come un’isola così piccola possa avere così tanto da offrire; dalle terre marziane nere, grigie e rossastre delle aree vulcaniche a distese sabbiose e di cactus in un’area selvaggia. Dalle spiagge dorate e silenziose all’acqua cristallina dell’oceano, passando per chilometri di aree viticole coltivate con un metodo davvero unico nel suo genere. Un viaggio a Lanzarote è sorprendente sia per le bellezze naturali che qui si incontrano che per il ricco ventaglio di esperienze outdoor che si possono praticare all’insegna della sostenibilità.
Il viaggio è stato progettato da Emanuele, uno dei Travel Expert dell’Academy che ha completato con successo il Master Travel & Destination Expert. Emanuele, dopo aver effettuato un sopralluogo di persona nel mese di agosto 2021, ha pianificato un bellissimo viaggio outdoor, scopriamolo assieme!
Parco Nazionale Timanfaya: il gioiello del viaggio a Lanzarote
L’Isla de Fuego (come viene spesso soprannominata) si è formata in seguito a numerose eruzioni vulcaniche del passato, in un lungo arco temporale (le ultime avvennero nel 1730 e nel 1824).
La prima, in particolare, durò circa 6 anni con continui sversamenti di lava che modificarono il territorio in maniera sostanziale, delineandolo sia all’interno che sulle coste, soprattutto nella parte ovest dell’isola.
È proprio qui che si trova il Parco Nazionale Timanfaya: luogo simbolo da non perdere durante un viaggio a Lanzarote e attrazione maggiormente visitata dell’isola.
Sito geologico proclamato Parco Nazionale nel 1974 e Patrimonio Mondiale UNESCO dal 1993. Qui sono presenti più di 25 vulcani che sembrano quasi seguire una linea continua lungo tutto il territorio dell’isola.
Area inaccessibile senza specifico permesso, può essere visitata solo raggiungendo il centro visitatori collocato all’interno del parco, dal quale è possibile partire per un tour in bus alla scoperta della Rutas de los Volcanos, incontrando ed ammirando i coni vulcanici del parco e i suoi paesaggi “lunari”, da rimanere davvero senza fiato.
Per dimostrare l’effettiva attività del sottosuolo, a livello geotermico, è molto interessante la simulazione dei geyser, ottenuta dal versamento di acqua fredda in spaccature del terreno che genera un forte e scenografico getto di vapore causato dalla reazione avvenuta con il calore proveniente dal sottosuolo.
Molto particolare è anche il pranzo in vero e proprio “barbecue vulcanico”, dove pietanze come pollo, carne e pesce vengono cotti su una griglia posta su una piccola bocca del vulcano sfruttando il calore a temperature che possono arrivare fino a 600 gradi! Si tratta del particolarissimo ristorante El Diablo dal quale è possibile godere di una vista panoramica mozzafiato dalle mille sfumature vulcaniche che vanno dal rosso porpora al nero.
Itinerari e trekking nelle aree vulcaniche: esperienze autentiche e uniche
Spostandoci nella parte più centrale dell’isola ci imbattiamo in un’altra affascinante zona del parco Naturale dei Vulcani.
Percorrendola ci si può rendere conto di come la lava abbia modificato il paesaggio. I sentieri, attorniati da un paesaggio davvero surreale, si ramificano al fianco di colate laviche solidificate. In quest’area è possibile praticare numerose escursioni alla scoperta di luoghi sorprendenti in qualsiasi periodo dell’anno, grazie al clima favorevole dell’isola; che siano brevi o lunghe, facili o impegnative…ce n’è davvero per tutti i gusti!
Quale equipaggiamento utilizzare durante i vari percorsi? Nulla di particolare in realtà. La comodità ha la priorità assoluta su tutto e perciò è consigliabile utilizzare scarponcini da trekking o buone scarpe da hiking. Nonostante i venti oceanici soffino costantemente sull’isola è il caldo a fare da padrone, soprattutto nei periodi estivi dell’anno tra luglio e settembre: motivo per il quale l’uso di un cappello e di una crema solare protettiva è caldamente consigliato. Così come è molto utile dotarsi di una scorta idrica e un piccolo zaino con provviste o tutto il necessario che potrebbe occorrere durante il percorso.
Itinerario 1: Caldera Blanca
È situata all’interno del Parque Natural los Volcanes e confina col Parco Nazionale del Timanfaya.
Si tratta di un percorso impegnativo, superiore alle 3 ore di cammino, lungo la cresta del cratere più grande dell’isola, dal diametro di circa 1 chilometro!
L’alternanza del colore chiaro (da qui il nome Blanca) e scuro delle lave nere delle passate eruzioni creano un interessante contrasto tra paesaggi vulcanici recenti e antichi, dov’è possibile anche trovare specie floristiche e faunistiche originarie dell’area, oltre che praticare birdwatching alla scoperta di esemplari caratteristici.
Dalla cima della Caldera è possibile godere di una meravigliosa vista sul Parco Nazionale del Timanfaya, dove coni vulcanici neri, rossi e di altre sfumature dipingono il paesaggio in modo quasi pittoresco.
Itinerario 2: El Cuervo
Primo vulcano formatosi dopo l’eruzione del 1730, si affaccia da una parte sulla Montaña Colorada e dall’altra sul Parco Nazionale del Timanfaya. L’area all’interno del quale si trova è percorribile lungo un itinerario lungo quasi 5 chilometri ma molto semplice e pianeggiante, praticabile da chiunque.
I colori di questa zona sono davvero impressionanti e cambiano in continuazione grazie anche al contrasto dovuto al passaggio di nuvole molto basse e alla presenza di una primordiale vegetazione rampicante lungo le pendici vulcaniche che prova a riappropriarsi degli spazi che gli sono stati tolti.
Il percorso termina con la possibilità di addentrarsi all’interno del cratere del vulcano, epicentro dell’eruzione: esperienza davvero unica nel suo genere!
Itinerario 3: Montaña Colorada
Non molto distante dal Cuervo è possibile imbattersi nella Montaña Colorada: vulcano dai colori incredibili, la cui area è facilmente accessibile attraverso un sentiero semplice e di breve durata, inferiore all’ora.
Questa formazione geologica prende il nome dai suoi colorati pendii color rosso acceso, ricca di ossidi di ferro, in forte contrasto con altre parti dal color grigio-nero.
Nei pressi della Montaña si trova la vera attrazione della zona, la “Bomba”: roccia vulcanica di grandezza superiore rispetto alle altre che venne letteralmente “sparata” dal vulcano durante una delle eruzioni avvenute nel passato.
Itinerario 4: Volcan De La Corona
Con poco più di 600 metri di altezza e un cratere dal diametro di 450 metri, La Corona si distingue per essere il vulcano più alto e selvaggio dell’isola.
Nel lontano passato le sue lunghe eruzioni hanno emesso una quantità veramente notevole di materiale, dalle cui ceneri sono state create ampie pianure utilizzate oggi per scopi agricoli. Le sue lave inoltre hanno creato quello che oggi viene chiamato Malpais de la Corona, una vastissima area territoriale dove sono presenti varie gallerie. Le due più importanti, Jameos del Agua e Cueva de Los Verdes, sono ad oggi i due esempi di formazione geologica più significativi.
Tutta quest’area appartiene al Parco Naturale della Corona, area protetta dove viene praticata soprattutto la coltivazione della vite.
Itinerario 5: Cammino De Los Gracioseros
Conosciuto come l’”antico itinerario del Risco de Famara”, è uno dei percorsi più panoramici di tutta l’isola (ma anche il più faticoso a causa del suo forte dislivello), utilizzato un tempo dai gracioseros (abitanti de La Graciosa) per raggiungere i centri abitati di Lanzarote.
Il sentiero si snoda lungo una delle falesie più belle delle isole Canarie offrendo anche ampie visuali dell’arcipelago Chinijo: riserva naturale composta da 5 isolette sparse a nord di Lanzarote, famose per la loro avifauna e una natura incontaminata.
Ad eccezione dell’isola di La Graciosa, tutte le altre sono accessibili solamente ai ricercatori.
Autenticità e sostenibilità nell’Isla de Fuego: il lavoro vincente di César Manrique
Se c’è una cosa che sorprende di Lanzarote è la capacità di non essersi mai snaturata nel corso della sua storia, mantenendo sempre un certo stile e autenticità che l’hanno da sempre contraddistinta rispetto alle altre isole dell’arcipelago delle Canarie. Forse è proprio per questo che Lanzarote rimane tutt’oggi l’isola meno chiacchierata delle altre ma la più “curiosa” e ancora tutta da scoprire nella sua naturalezza.
Nel corso degli anni è stato possibile mantenere questa genuinità soprattutto grazie all’opera di César Manrique: architetto, scultore, pittore, paesaggista, disegnatore urbanistico, conservatore di monumenti, attivista, pioniere dell’ecologia. Un’artista poliedrico che ha saputo riqualificare diverse zone dell’isola creando opere architettoniche sempre in perfetta armonia con la natura.
Nel boom turistico degli anni ’60 egli riuscì a difendere i propri valori ambientali senza deturpare il paesaggio e contribuendo in gran parte alla realizzazione del piano urbanistico di Lanzarote che permane ancora oggi: i cosiddetti resort “ecomostri” sono molto rari sull’isola e le case dei tanti villaggi sparsi sulle colline vulcaniche sono ricoperte di calce bianca, creando così una piacevole armonia visiva.
In un periodo in cui turismo, economia in crescita ed edilizia avrebbero potuto arrecare gravi danni all’immagine e all’ambiente di Lanzarote, Manrique è riuscito ad imporre il rispetto delle caratteristiche originarie dell’isola ed è anche per questo motivo che l’isola è stata dichiarata Riserva della Biosfera dall’UNESCO.
Emanuele ha cominciato fin da subito a nutrire grande interesse per i viaggi e a rapportarsi con differenti culture. Dal primo viaggio in autonomia, non ancora maggiorenne, in Australia non ha più smesso e anno dopo anno ha annoverato sempre più paesi all’interno della propria lista.
Ma il percorso è appena iniziato e in lui prevale sempre più il desiderio di spingersi oltre, alla scoperta di nuove popolazioni, usi e costumi locali, il tutto condito da un continuo richiamo alle tematiche che ha più a cuore, come quelle dell’autenticità e della sostenibilità. I suoi studi universitari nel campo del turismo gli hanno permesso di avvicinarsi ancor di più a questo mondo che tanto lo affascina mentre l’iscrizione al master gli ha dato piena conferma che la strada da percorrere è quella giusta, per poter trasformare la sua più grande passione in un vero e proprio lavoro che possa permettergli di continuare a viaggiare responsabilmente, scoprire e vivere nuove e variegate realtà che gli possano permettere di ritagliarsi anche delle soddisfazioni.