Ciao a tutte e a tutti, sono Riccardo Carini e sono il responsabile didattico di Adventure Travel Academy. Questo che state per leggere è il primo post del nuovo Blog dell’Academy, uno spazio digitale che verrà utilizzato anche dalle ragazze e dai ragazzi che decideranno di intraprendere un percorso assieme a me e assieme a Sharewood.
Parleremo e scriveremo di turismo, di viaggi, di luoghi da visitare e ci saranno anche delle pillole didattiche che serviranno per capire meglio cosa significa “fare turismo”.
Perchè nasce l'Academy?
Con questo primo post, prima di addentrarci -con i prossimi- nel settore Travel, vi voglio spiegare perché nasce questo progetto di nuova formazione nel turismo, come nasce e con quali prospettive e obiettivi.
Qualche mese fa mi chiesi come si sarebbe potuto cambiare il sistema formativo attualmente presente in Italia dando un “qualcosa” di diverso ma molto più utile ai ragazzi per fare in modo che questi, in un futuro non troppo lontano, possano avere le carte in regola per lavorare da soli senza necessariamente dipendere da un’azienda o da altre persone. Perchè lo pensavo? Perché il mercato del lavoro nel turismo è cambiato, e cambierà ancora.
Con queste parole non voglio fare il catastrofista, non sono qui a dire (scrivere) che d’ora in avanti le aziende non assumeranno più. Le cose, tuttavia, devono essere dette chiaramente; le attuali possibilità per chi cerca una scrivania turistica fissa nel nostro settore sono poche, pochissime, quasi nulle. E lo saranno anche nei prossimi mesi. Questa è la realtà, ed è un dato di fatto.
Ma non tutto è perduto, anzi. Albert Einstein diceva: “nel mezzo delle difficoltà nascono le opportunità.”
Cosa fare per prepararsi
Quindi, penserete, non si potrà più trovare un lavoro nel turismo? Certo che si, solo che per farlo ci si dovrà rimboccare le maniche un po’ più di prima. Come? Innanzitutto non si dovrà aver paura della libera professione e si dovrà credere maggiormente nelle proprie potenzialità. Si tratta di una strada impegnativa, certamente, ma apre molte più porte e rafforza meglio i giovani che vogliono iniziare a lavorare in questo bellissimo settore.
Non è più il tempo dell’attesa di un posto di lavoro, bisognerà agire per primi proponendo ad aziende turistiche (ad esempio ai tour operator) qualcosa che loro non hanno o che non possono fare/avere per mancanza di know-how. Ogni nuovo professionista dovrà crearsi una sua USP (Unique Selling Proposition) da far valere sul mercato. Così facendo le porte si apriranno.
Il punto focale, però, è che per arrivare a questo livello di professionalità serve qualcuno che capisca il momento e che possa fornire ai ragazzi gli strumenti giusti; in breve, al momento non ci sono realtà che consentono, attraverso un percorso tecnico, l’avvio di una professione. Almeno non fino ad oggi.
Il periodo è quello che è, tutti sappiamo in quali condizioni verte il turismo in tempi di Covid-19, tutti sanno che la ripresa sarà lenta. Ok, allora i giovani che vogliono iniziare? I giovani che hanno testa giusta e idee nuove? Chiudiamo subito loro la porta senza dare nemmeno una speranza? Certo che no, l’importante è parlare chiaro.
Cosa invece non fare
Continuare con il classico sistema “formazione nel turismo + stage” non sarà più sufficiente. I ragazzi, nella realtà, non sanno cosa c’è dopo la parte d’aula; sanno solo che -magari- ci sarà un “dopo”. Il valore di questo “dopo”, soprattutto da ora in avanti, è tuttavia abbastanza indecifrabile (sia nella quantità che nella qualità). E laddove un “dopo” ci sarà, la possibilità che questo si trasformi in un lavoro fisso è abbastanza remota.
Il grosso rischio è che finita una breve esperienza aziendale ci si possa ritrovare a casa, aspettando una chiamata che difficilmente potrà arrivare in tempi brevi, riciclandosi in altri lavori -non nel turismo- che porterebbero ad un abbassamento dell’autostima e alla sensazione di aver buttato tempo e soldi.
La soluzione per una nuova formazione nel turismo
Dalla prima chiacchierata che feci con Sharewood emersero subito alcune cose: sintonia sui temi del lavoro, del turismo e dell’etica professionale, visione comune del mondo attuale, voglia di valorizzare i giovani e i singoli offrendo un’opportunità tangibile, spinta congiunta verso un’alternativa al passo con i tempi. Con queste premesse non ci abbiamo messo molto a trovare la strada giusta da intraprendere.
La soluzione a tutto quello che avete letto, quindi, qual è? La soluzione è una nuova formazione nel turismo nella quale i ragazzi studieranno e lavoreranno in un contesto aziendale moderno che consentirà loro di portare a casa risultati operativi, tangibili, di ottima fattura e spendibili fin da subito -attraverso il proprio CV- sul mercato. I ragazzi dovranno sentirsi parte di qualcosa, non solo durante le settimane d’aula, ma anche -e soprattutto- dopo. Chi offriva, fino a ieri, questa possibilità? Nessuno.
Ora, quando le cose non le fa nessuno i motivi sono due; o sono infattibili oppure gli altri non ci sono ancora arrivati.
Ecco, l’Academy e Sharewood ci sono arrivati. Scopri il Master e scegli la tua strada nel turismo.